sabato 25 settembre 2010

Estate 2010: Bas Languedoc – Cataluña – Andorra

Domenica 15 agosto 2010. Ferragosto! Programma della giornata: relax totale tra spiaggia e piscina...ideale vero? Peccato che al risveglio ci troviamo sotto un allegro temporale estivo (niente di esageratamente violento, ma fastidioso). Durante una colazione a base di succo di frutta e un’ottima baguette calda con burro (da non perdere!) decidiamo, scrutando il cielo, di spostarci verso est dove sembra che il sole splenda in barba alla pioggia sul campeggio. Decidiamo quindi di dirigerci verso Aigues-Mortes. Attraversiamo una serie di cittadine incastonate tra gli stagni abitati da fenicotteri rosa (che dopo vari tentativi riusciamo a immortalare) attrazione della zona, insieme a tori e cavalli. Giunti alla città ci accolgono un gran traffico e le imponenti mura della città. Con qualche difficoltà riusciamo a trovare un comodo parcheggio (neanche eccessivamente caro) proprio di fronte a una delle porte della città vecchia. All’interno delle mura è racchiusa una città che sembra rimasta nel medioevo. L’impressione, muovendo i primi passi nell’intrico di viette è che da dietro l’angolo appaia un cavaliere o un trovatore che allieti qualche dama, ma quello che ci aspetta è un vero inferno turistico! Un mare di turisti da tutto il mondo, negozi con ogni tipo di souvenir (tra i quali spiccano i salami di toro, il sale, le famose erbe provenzali e ogni sorta di oggettistica in ceramica correlata alla regione) e ristoranti. Al di fuori dell’alta stagione questa città deve essere incantevole! Ancora una volta ci affidiamo pieni di fiducia alla nostra fida guida turistica per la scelta del ristorante. Optiamo per L’Escale, situato appena fuori dalle mura (nei pressi dell’ingresso più vicino alla Torre di Costanza) quello che ci convince sono i prezzi: il menu di cozze a 11,00 euro comprende una ciotola piena di cozze alla marinara (stufate con cipolla tagliata grossa, vino bianco e, nell’originale versione di questo ristorante, un’abbondante manciata di erbe provenzali), le immancabili “frites” per accompagnare le cozze, un’insalata verde già condita con una salsa a base di senape e il dolce (in questo caso la scelta è stato un altro classico francese: una île flottante). Dopo il lauto pasto, dato il migliorare del tempo, decidiamo di passare il pomeriggio nella piscina del campeggio, come da programma originale. A oltre un mese di distanza ancora soffriamo quando il pensiero corre alla pizza che abbiamo mangiato la sera (avendo perso l’opportunità di prenotare per la serata “cozze a volontà”), per cui stendiamo un pietoso velo.

giovedì 2 settembre 2010

Estate 2010: Bas Languedoc – Cataluña – Andorra

Sabato 14 agosto 2010, alla fine giunge il momento della partenza: la prima tappa del viaggio è un bel camping che abbiamo trovato cercando su internet qualche settimana prima di partire (Le Tamaris a Frontignan). Primo cambio al programma: decidiamo di non partire all’alba (il tragitto da percorrere non è molto lungo – circa 6 ore e mezza di auto). Partiamo alle 07:15 del mattino pronti ad arrivare entro le 14:00…arriveremo al camping intorno alle 18:00, appena in tempo per occupare l’ultima piazzola libera (arrivando circa 10 minuti prima di una simpatica famigliola tedesca).
Ancora una volta abbiamo caricato il Furetto come un mulo (tavolino da pic-nic, tenda, materassi gonfiabili, barbecue, compressore e zaino con vestiti).
La parte italiana del viaggio è stata caratterizzata da violenti temporali (nei pressi di Ovada più un diluvio che un temporale), ma nonostante ciò la tabella di marcia non è ancora stravolta (arriviamo al primo squarcio di sole appena dopo Nizza e Silvia – il navigatore preso nuovamente in prestito da mamma Fernanda – ci comunica solo una mezz’ora di ritardo). Con i primi caselli francesi iniziano i veri problemi (le corsie per i caselli vengono segnalate solo negli ultimi metri e i francesi hanno la brutta abitudine di cambiare all’improvviso corsia lanciandosi addosso ai Furetti ignari). A botte di “bouchon”, culminando coi 15 km di coda nei pressi di Marsiglia, riusciamo ad accumulare ben 5 ore di ritardo.
Arrivati al camping non ci facciamo scoraggiare dal cartello COMPLETO e chiediamo se per puro caso c’è la possibilità di mettere una tenda in qualsiasi posto…per fortuna alla simpatica signora del campeggio viene in mente di far spostare l’auto del vicino allevatore di pony/noleggiatore di quad in modo da permetterci di montare la tenda tra il Furetto e una ruspa utilizzata per la manutenzione del camping.
A cena ci fermiamo al ristorante del camping (con forno a legna e pizzaiolo italiano…peccato che la pizza – provata la domenica sera – si rivelerà comunque fin troppo francese) proviamo un’ottima bottiglia di rosato locale con cui bagniamo una mediocre razione di calamari in pastella e delle ottime cozze alla marinara con patatine fritte (le classiche “moules et frites”). Cozze freschissime (negli stagni e nelle lagune dei dintorni vengono allevate cozze e altri frutti di mare: l’allevamento più vicino è a meno di un kilometro). Soddisfatti e stanchi dal viaggio andiamo a dormire pregustandoci la giornata di mare programmata per domenica (e sperando che il forte vento spazzi le nuvole che sopraggiungono dall’entroterra).